I Cavalieri del Lavoro, in quanto imprenditori che contribuiscono in maniera determinante alla crescita non solo economica ma anche sociale e civile del Paese, si riconoscono profondamente nelle riflessioni che il Santo Padre ha espresso nell’intervista rilasciata al Sole 24 Ore.
Papa Francesco ha da subito messo al centro del suo Pontificato la dignità del lavoro. E il nostro Paese ha bisogno di tanto lavoro e soprattutto di tanto buon lavoro. Per far questo occorrono tante buone imprese che sappiano essere creative, innovative, competitive e sostenibili. L’Italia è ricca di grandi capacità imprenditoriali e di grandi capacità di lavoro. Ma per riuscire ad esprimere a pieno la nostra potenzialità di crescita e di sviluppo dobbiamo senza esitazioni saper realizzare quelle riforme economiche e sociali necessarie per recuperare quote di mercato nel mondo e tradurre le potenzialità in reali opportunità.
Solo così si potranno affrontare le emarginazioni, si combatteranno le disuguaglianze, si risolveranno le emergenze economiche e sociali. Competitività, sviluppo, dignità del lavoro e centralità della persona non sono termini antitecici, al contrario strettamente legati e interdipendenti tra loro. Solo i modelli sociali economici che sapranno valorizzare i talenti e le intelligenze potranno essere competitivi e sostenibili nel lungo periodo. Al tempo stesso, società ingessate e sistemi economici inceppati ed inefficienti allontanano talenti, creano disoccupazione ed emarginazioni sociali.
L’azione di noi imprenditori Cavalieri del Lavoro si ispira esattamente alla solidarietà, al merito, ai valori e alla dignità di avere, creare e diffondere buona occupazione per sostenere gli individui, le rispettive famiglie, la collettività tutta. Le parole di Papa Francesco ci confortano nel proseguire nel nostro percorso di vita e di lavoro.
L’intervista di Guido Gentili a Papa Francesco pubblicata sul Sole 24 Ore ⇒